L'Opera del mese - gennaio 2025

Amedeo Bocchi
(Parma, 1883– Roma, 1976)
Sole d'inverno, 1931
Olio su tavola, cm 63,1 x 76,2
Inventario AM 960

 

 

 

Amedeo Bocchi, Sole d'inverno, 1931 (particolare)

Amedeo Bocchi ritrae una veduta urbana di Roma dall'atmosfera rarefatta e malinconica, tipica di una giornata invernale. Al centro della composizione, il Tevere è inquadrato dall'alto, nel tratto che attraversa il quartiere Prati. Una serie di ponti monumentali collega le due rive, mentre in primo piano, sulla destra, un viale alberato accoglie un tram, elemento distintivo della modernità dell'epoca. Sullo sfondo si stagliano le cupole e i tetti della città eterna, avvolti in una luce morbida e calda che contrasta con le ombre delicate che figurano in basso.

L’opera rappresenta un esempio del talento di Bocchi nella resa della luce, tema centrale della sua produzione negli anni Trenta. Qui la luce non agisce attraverso forti contrasti chiaroscurali, ma penetra nella materia, conferendole una qualità luminosa che esalta la tridimensionalità. I colori, stesi in larghe campiture ben sfumate, creano un’intensità cromatica che richiama l’eleganza degli intarsi di pietre dure. La resa atmosferica, con tonalità "bionde" e trasparenze liquide, dona al dipinto un carattere lirico e contemplativo, in equilibrio tra realismo e visione emotiva.

Esibito inizialmente alla III Mostra del Sindacato Regionale Fascista di Belle Arti a Roma nel 1932, Sole d'inverno fu acquistato dallo stesso Bocchi nel 1934 per 2.500 lire, consolidandosi come uno dei capolavori dell’artista legati alla veduta urbana. Bocchi, lodato dalla critica dell’epoca per il suo stile distintivo e moderno, unisce in questa opera tradizione e innovazione, creando una poetica personale in cui il paesaggio romano si anima di profondità spirituale e intensità emozionale.

Attualmente l’opera è esposta presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi.

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